Michelangelo
Badini, un pittore poliedrico
(Il Nuovo giornale di sabato 3
ottobre '98)
L'artista
vive e lavora a Carpaneto Piacentino. La sua intensa attività nel settore
delle arti visive. Le fasi della sua produzione artistica.
Il
personaggio
Michelangelo Badini
vive e lavora a Carpaneto Piacentino, ai piedi delle verdi colline che
portano verso la Val d'Arda. Qui nel silenzio ovattato di una casa
stupenda e attorniato da una famiglia meravigliosa (la moglie e due
bambini), Badini trova la concentrazione e la tranquillità necessarie per
"raccontare" le sue emozioni, per alimentare la sua vena poetica
e romantica, per produrre le sue opere così singolari e suggestive.
Grandi baffi scuri,
occhiali e gestualità determinata, tipica non tanto degli artisti quanto
piuttosto dei managers, Badini ha lo sguardo della persona che sa
raggiungere gli obiettivi, che sa progettare il suo futuro e che conosce
fino in fondo le proprie capacità. Capacità che oggi, nel panorama
artistico di Piacenza e provincia appaiono subito evidenti: dapprima ha
frequentato l'istituto Paolo Toschi di Parma raggiungendo l'idoneità, poi
ha conseguito l'abilitazione all'insegnamento, attività che ha esercitato
per qualche tempo. Ma la scuola, pur nella sua affascinante e
straordinaria esuberanza e vivacità, va sempre stretta agli artisti.
E così
Michelangelo Badini ha deciso di dedicare tutta la sua inventiva e
creatività solo ed esclusivamente all'arte, all'arte e all'azienda di
famiglia nella quale riversa il suo intervento "illuminato" e la
sua esperienza estetica.
Badini ha le carte
in regola per arrivare al successo pieno, ha la personalità e la forza
necessarie per farsi strada in un mondo che sempre più spesso è invaso e
occupato da artisti improvvisati e senza "mezzi". Questo artista
crede fino in fondo nel lavoro quotidiano e costante, crede nella scuola e
nei suoi insegnamenti, nell'applicazione e nell'abilità
grafico-compositiva: diffida altresì di quegli artisti che troppo spesso
e con leggerezza parlano di ispuirazione, timbrica, cromatismo e gesto.
La sua cultura,
acquisita negli istituti d'arte e nei lunghi anni di militanza artistica
riesce a fargli "intuire" la superficialità della sostanza,
riece a fargli distinguere con acume e tempestività gli artisti preparati
da quelli superficiali.
Michengelo Badini
vanta numerosi estimatori della sua pittura, del suo modo di vedere,
sentire e trasmettere il messaggio artistico, estimatori che comprendono
non solo collezionisti, critici o giornalisti, ma anche colleghi artisti:
è un segno importante di stima e ammirazione, un sigillo indiscutibile
delle sue qualità.
L'attività
artistica
Michelangelo Badini
ha iniziato l’attivita espositiva in giovanissima età.
Ricordo una sua
mostra personale tenuta a Carbonia, in Sardegna, quando ancora faceva il
servizio militare.
Eravamo alla fine
degli anni ’60 ma la sua pittura era già realtà: appariva forte e
decisa, personale e graffiante e le sue opere non passavano certo
inosservate perché piene di pathos e di partecipazione autentica.
Quella mostra fu un
evento e se ne occupò anche la stampa nazionale. Mi sovviene un
"Cristo" dal viso dilatato e dai grandi occhi morenti, un quadro
intenso e carico di tormento, un "espressionismo" istintivo e
greve dominato dai blu e dalle tonalità scure.
Poi ricordo ancora
una "Via notturna" con tante persone e le luci accese e il
movimento della notte e il tempo che fugge inesorabile: meravigliosa
atmosfera e stupenda sintesi compositiva. Questi dipinti fanno parte dell’antologia
dell’artista, sono "pietre" importanti della sua produzione e
non sono mai state cedute nonostante le numerose richieste.
Col passare del
tempo, Badini ha poi abbandonato 1’espressionismo, le deformazioni
anatomiche e i colori cupi: la sua tavolozza si e gradualmente fusa e
schiarita, i suoi colori si sono smagriti, le sue linee sue linee
assottigliate. In lui ha preso "forma" e "vita" il
"segno". E’ nato cosi un nuovo modo di fare arte, è nata una
nuova pittura basata sulla leggerezza grafica, sul segno elegante e
aristocratico, sul gesto libero e pulito, capace di comunicare con
immediatezza gli stati d’animo e le emozioni. In questa fase sono nati i
grandi pannelli celebrativi, i soggetti epici e storici, le avventure
mitologiche e fantastiche e poi le grandi vetrate cosi attraenti e cosi
bene intonate al gusto contemporaneo, capaci di rompere e modellare gli
spazi.
Spesso, in questo
periodo, le opere di Michelangelo Badini sono coperte da uno strato
intenso di materia trasparente: si tratta di una sostanza resinosa solida
e dura che per diverso tempo ha costituito, per il nostro artista, motivo
di ricerca e di studio.
Non dobbiamo infine
dimenticare le tante, tan- tissime mostre di Michelangelo Badini: a
Piacenza, Milano, Venezia, Firenze e in tante altre citta sia in Italia
che all’estero.
Ora la sua pittura
si è come placata, vive un periodo di incantato naturalismo dominato da
tinte tenui e delicate. Le sue opere sono pervase da un profondo senso
lirico e romantico, hanno la capacità di far sognare e di estraniare
dalla realta. Sono paesaggi presi a prestito dalla natura ma trasformati
dal flato creativo del1’artista
I suoi dipinti
così, siano essi "vedute" o "composizioni", diventano
"squarci" dell’animo, memoria e ricordo, pretesto e spunto per
fare di ogni cosa visibile un’opera d’arte.
Luciano
Carini |