Un
estroso pittore dalla fervida inventiva
che
possiede una tecnica assai raffinata.
(Il
Nuovo giornale di sabato 3 ottobre '98)
Quando il pittore
Carlo Carrà, ormai anziano, aveva deposto la penna (ma non i pennelli)
cessando quindi di recensire alcune mostre sulle pagine di un quotidiano
milanese, probabilmente si sarà chiesto se spesse volte non sarà stato
troppo severo ed egocentrico nei suoi giudizi. E’ risaputo che Carrà
aveva un temperamento impulsivo e se a suo avviso c’era da stroncare
un collega (cosa non rara) non ci pensava due volte, poi diceva:
"Sono pittore e allora si penserà che il mio giudizio è
condizionato da come dipingo io ...". E qualcosa di vero infatti c’era!
Carrà era novecentista, un caposcuola del novecentismo e tutto cio che
sapeva di accademismo gli faceva storcere il naso.
La premessa per
affermare che un pittore che fa anche critica d’arte (ed è anche il
caso mio) deve invece saper dimenticare la propria pittura, restando
però ben consapevole di quanto sia difficile realizzare sempre opere
degne o che sfiorino almeno la buona pittura.
Allora, quando a
me capita di dover giudicare un collega che sa veramente dipingere, il
mio compito diventa per me interessante e gradevole in particolare se
devo valutare un artista che mi appare poliedrico, originale, sincero e
non incasellabile in questa o in quella corrente, come ritengo sia il
pittore Michelangelo Badini.
Michelangelo
Badini innanzitutto non è tardivo assimilatore delle cose altrui, non e
un epigono, pur essendo passato attraverso periodi ed esperienze, che
per un suo desiderio d’indagine e di cultura non ha potuto ignorare,
è rimasto e rimane un artista dai caratteri inconfondibili, personali.
Diplomato al
Toschi di Parma, abilitato all’insegnamento del disegno ne ha curato
un corso e ha fondato un gruppo "La Piramide" associazione che
propone incontri artistici e culturali. Sue mostre personali sono state
presentate in vari centri italiani e in Usa, a New York: numerose sue
opere sono presso collezioni, ha esposto in collettive accanto a nomi di
rilievo.
Ho definito
Badini un artista poliedrico e i suoi molteplici aspetti sono evidenti
attraverso le sue indagini e i suoi interessi, che spaziano perfino in
una profonda conoscenza delle metamorfosi calcaree nelle piu molteplici
tonalità.
Indagini
artistiche condotte nei suoi momenti d’ispirazione che, si osservi
bene, non comportano un farraginoso eclettismo dispersivo, bensì
rappresentano ricerche stimolanti per il suo spirito. Indagine e visione
stimolante per un artista lirico, romantico, ma soprattutto intuizioni
richiamate dai contenuti figurativi, che spaziano dal campo visivo
naturale al dinamismo di nuove esperienze.
Dunque, ci
troviamo di fronte ad un estroso pittore dalla fervida inventiva, che
possiede una tecnica assai raffinata che lo stimola a realizzare opere
dove l’idea si traduce in compiuti racconti figurativi, evocati.
Pittura, che tenendo presenti le istanze aggiornate, spazia in libere,
personali, interpretazioni dove il dato reale non viene mai disatteso.
Nel chiarismo
delle sue tele ad olio magro, a pastello, all’acquarello, alle
tecniche resinose, mai traspare un’involuzione edonistica e
decorativa, ma semmai ornativa. Infatti Badini è anche un abilissimo
artefice che con speciali sue tecniche, con il sapiente uso di
particolari resine opera sul vetro ottenendo effetti luministici e
trasparenze di grande suggestione.
I suoi schemi
compositivi sono semplici e sintetici e si possono inserire in una
cultura postimpressionista.
Michelangelo
Badini dimostra il possesso dei mezzi espressivi tali da definirlo
pittore capace di fondere realta e surrealta con risultati esterici
intensamente lirici, volgendo il suo estro sempre più verso
composizioni che si atfidano alle sue capacità immaginative, dove il
mondo della natura, reso col colore, trova 1’interprete poetico che
affronta 1’arte nel pieno rispetto dei principi intramontabili.
Anche nella
delicata maniera dello sfumato Badini raggiunge quegli effetti luministi
che caratterizzano la sua personale pittura, e non e cosa da poco! E qui
concludo, poiche il buon vino non ha bisogno di frasche.
Plinio
Sidoli d.R. |